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LA CHIESA DI SAN DOMENICO
La chiesa nel 1930
La chiesa nel 1930
La chiesa oggi

Un po di storia…

Nel cuore delle case si erge la Cappella di San Domenico, la cui esistenza è già nota nel 1775, allorché si provvide al suo ampliamento.
Tale Cappella è pure dedicata a San Rocco, come si ricava dalle icone.
In seguito subì rimaneggiamenti e ritocchi, nel 1869 fu collocata la statua della Madonna in stile impero, in un nuovo altare appostamente costruito.
Nel 1890 venne sostituita la statua di San Domenico in cartapesta con una pregevole scultura in legno.
All’ inizio di questo secolo la costituzione denunciava una certa precarietà per cui il 31/12/1930 con atto rogito Notaio Andreis i capifamiglia riuniti in comunione si obbligarono a concorrere in proporzione dei propri averi alla restituzione dell’edificio al culto mediante i lavori inerenti ad esso.
Nella primavera del 1931 iniziarono i lavori e alla vigilia della festa di tutti i Santi del 1931, con solennità particolare la chiesa veniva riaperta al culto. La facciata della Chiesina presenta una sobria linea settecentesca, sormontata da un frontone triangolare.
L’interno a tre navate appare ampio e luminoso, caratterizzato da finestroni a lunetta sulle pareti laterali e da altri frontali guarniti da vetri a “ cattedrale”.
L’ultimo Cappellano fu Don Musini Alberto che nel 1956 fu promosso Parroco a Grange di Nole, da allora le funzioni religiose sono officinate dal Parroco di Front.

 


San Domenico Patrono della Chiesa di CERETTI
La Chiesa di Ceretti è dedicata a San Domenico di Guzman che nacque in Catalogna (Spagna) nel 1172.
Maturò la sua vocazione incontrando la povertà causata dall'eresia catara del sud della Francia, intuì l'importanza di fondare una comunità di predicatori come scelta di vita e fondò l'ordine dei Predicatori, i domenicani, nel 1216. Morì a Bologna nel 1221, dopo aver parlato per tutta la vita o con Dio o di Dio.
Nella nostra Chiesa, l'attuale statua, raffigurante il Santo risale al 1893; nei primi anni '90 è stata sottoposta ad un ampio restauro resosi necessario per poterla riportare agli originari splendori.
Nel 1993 per celebrare il centenario della statua e festeggiare degnamente l'evento, è ritornata in auge la tradizione dei Priori, che tutt'ora prosegue con successo.

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La Madonna della neve
Nella nostra borgata oltre a festeggiare San Domenico, ricordiamo anche la Madonna della Neve di cui una graziosa leggenda fiorita nel medioevo, narra che la Santa Vergine apparve in sogno a Liberio, ordinandogli di costruire una basilica sull'Esquilino, nel luogo che egli avrebbe trovato l'indomani, tutto coperto di neve; e il giorno dopo, infatti, per quanto si fosse in piena estate, una neve miracolosa indicava il punto in cui costruire la basilica desiderata dalla vergine. Per questo si sarebbe dedicata quella chiesa alla Madonna della Neve.
La leggenda non é senza relazioni con l'usanza di far cadere in quel giorno una pioggia di fiori bianchi nella basilica. Tale usanza, che esprime la purezza di Maria, fu forse all'origine della leggenda, oppure per la leggenda a dar luogo al profumato rito?
Non lo sappiamo. Certo è, invece, che Santa Maria Maggiore meritava giustamente il suo nome: è infatti la basilica mariana per eccellenza.
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La processione della madonna della neve

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L'armonium (sito sul restauro armonium)

 

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